41.01 LOMBARDIA e PIEMONTE (Sacri Monti e Santuari)
Data Evento : 07-06-2024 - 31-12-2099COPERTINA
PERCORSO
PARTECIPANTI
ARTICOLO
LA SETTIMANA 2024 – a cura di Valeria Tartaglia
Tappa n. 1
Ore 9,45 partenza
La pioggia ci risparmia ma a Roncola di Treviolo dobbiamo caricare per un problema al cambio Danilo Piantoni, deviazione al negozio trek per la sostituzione della catena e regolazione cambio
Rientro in gruppo a Canonica d'Adda
Si riprende la strada verso il ristoro di Lodi.
Tutto sembra procedere bene tra strade senza traffico, risaie, deviazioni, il fiume Po gonfio d'acqua fino al secondo ristoro di Stradella. Le indicazioni del Gambi dicono: parcheggio Esselunga e noi eseguiamo ma il furgone è troppo alto e rimaniamo incastrati sotto la barra d'ingresso. In qualche modo riusciamo a districarci e ci postiamo sul retro del supermercato ed accade il fattaccio. La bicicletta di Fabrizio, appoggiata alla recinzione cade e la leva del freno gli taglia il polpaccio. Sembra tutto risolto dopo una veloce medicazione, ma il nostro eroe si accascia svenuto e l'intervento di due gentili signore dipendenti dell'ASL ci spinge a chiedere l'intervento del 112. L'ospedale è molto vicino e il trasporto in ambulanza accelera la visita, la sutura (3 punti) e la dimissione.
La giornata si conclude con l'arrivo in albergo in orario per la vittoria di Taddeo
Tappa n. 2
Seconda giornata all'insegna della tranquillità. Il tempo è favorevole, le strade che Tom-Tom ha scelto sono, come sempre, scevre dal traffico della giornata festiva, nessuno richiede l'intervento dell'ammiraglia. L'unico neo, se proprio devo trovare qualcosa di negativo, sono le tante deviazioni che ti disorientano: non è grave per chi viaggia comodamente seduto sulla macchina dell'organizzazione, ma alcuni ciclisti hanno dovuto allungare il percorso di parecchi kilometri (vedi Doberman). Le salite si susseguono senza lasciare molto spazio al recupero ma l'albergo che ci accoglie è, nello stile scelto quest'anno dagli organizzatori, raccolto e orientato alla meditazione, tant'è che al primo piano troviamo anche il direttore spirituale
Tappa n. 3
Prima di ripercorrere la giornata odierna faccio un passo indietro. Hotel la Meridiana - sala del Refettorio – Cena: giudizio 45/48, perchè la perfezione non è di questo mondo, ma la cena era buona (e il Cuoco si è preso un lungo applauso n.d.r.)
Torniamo al presente. Anche oggi giove pluvio non si manifesta e ci lascia scorrazzare tra le "dolci" colline delle Langhe indisturbati. Gli unici che non fanno il proprio dovere siamo noi del team di supporto: ci sfugge la sede del rifornimento ed iniziamo un giro ad anello che ci conduce a Cortemilia, ovvero in tutt'altra direzione rispetto alla marcia trionfale dei nostri prodi che, dopo aver divorato la salita Chiappucci ci attendono per recuperare energie e poter affrontare la salita Pantani verso Lequio Berria.
Nulla è perduto e dopo una folle discesa atterriamo sul famoso piazzale di Cossano Belbo, soddisfiamo le richieste e ripartiamo attenti a seguire il percorso. Non resta che l'ultimo rendez vous poi entreremo trionfanti ad Alba.
Tappa n. 4
Ancora una giornata di bel tempo ci accompagna da Alba a Caluso. La nebbia si dissolve in fretta e mentre aspettiamo che il meccanico sistemi la ruota di Antonello il trio delle meraviglie commenta la giornata di ieri. Dopo aver provveduto a rifornire la dispensa ambulante, con una mezz'ora di ritardo imbocchiamo la strada che ci porta verso la destinazione clou di giornata: il Santuario di Superga. Il percorso, molto bello e agevole per i ciclisti, si rivela una trappola per topi per il van. La sede stradale è talmente stretta che non possiamo superare neppure un ciclista e quando si allarga ormai siamo sulla SP. Arriviamo al primo ristoro nei pressi della Martini & Rossi ma il listino prevede solo analcolici poi riprendiamo la strada per giungere, incredibile ma vero, senza deviazioni, al colle Superga. Strade con un po' di traffico e lunghi tratti di salita senza curve, poi si entra nel parco di Superga e la strada si addolcisce. Il piazzale della Basilica ci accoglie tutti; finalmente i Doberman rivedono i loro cuccioli, anche se, per un piccolo problema fisico, devono abbandonare il mitico Rota Stabelli c'è.
Scusate la chiusura ma oggi ho il blocco dello scrivano
Tappa n. 5
Nonostante le previsioni anche questa mattina non piove, ma, contrariamente al solito, nessuno si azzarda a ritardare la partenza. Per quelli del furgone la tappa inizia alle cantina Erbaluce e procede col rito quotidiano del rifornimento della dispensa. Espletati questi adempimenti ci lanciamo all'insegnamento della truppa costeggiando in parte il lago di Viverone, dove la strada mostra i segni di un recente scroscio di pioggia che sapremo, alcune ore dopo, essersi abbattuto sui primi partiti, risparmiando gli altri. La strada comincia ad impennarsi verso la città di Biella. Purtroppo il gruppo riceve cattive notizie ed il rifornimento di Riccetto di Candelo non è rumoroso come al solito.
Ma la tappa è tappa e riprendiamo la scia del gruppo che si avvia verso l'ultima e più insidiosa asperitá di giornata: la scalata verso santuario di Oropa che incoronerá il Pogacar degli Sfregasella.
E per questa sera è tutto.
Tappa n. 6
Meglio la nebbia o la pioggia? Non potendo scegliere ci teniamo la nebbia, che nel tratto di discesa da Oropa a Borgosesia, leggiamo negli annali, essere molto fitta. Il van non può seguire i fantastici Sfregasella che debbono arrangiarsi ad attraversare il muro di nuvole basse e umidità. Sembra proprio che anche per oggi ci si possa salvare dalla pioggia ma sulla strada che attraverso il passo della Colma conduce da Varallo Sesia ad Omegna si abbatte un furioso acquazzone. Alcuni dei nostri, più previdenti, hanno optato per un percorso più breve e meno erto e sono già in hotel, altri sono ancora in cerca del percorso migliore per giungere a L'APPRODO.
P. S. Ore 17,45 mi giunge voce che tutti siano approdati
Tappa n. 7
Tutte le cose piacevoli prima o poi finiscono ed anche la prima settimana autoprodotta dagli Sfregasella & Friends parte oggi per l'ultimo percorso.
Il meteo ci avverte che lungo la salita al Mottarone troveremo vento e, soprattutto, freddo ed alcuni, già vittime della giornata precedente, decidono che il loro contributo sarà minimo. Molti altri non si risparmiano e, anche se salendo si accorgono di non aver indossato gli indumenti adatti, raggiungono la cima dove, purtroppo, non hanno la possibilità di trovare un riparo. Un rapido ristoro al furgone e poi giù in discesa su una strada (la Borromea) che attraversa un bel bosco di conifere. Mancano solo una trentina di km per raggiungere la destinazione finale ma prima Tom Tom fora 2 volte, poi Eugenio si trova col copertone sfasciato ed ancora Arturo accusa problemi al cambio ed infine Giuseppe si trova col filo del cambio rotto. Rimangono solo alcuni che con caparbietà prima di rifugiarsi a Villa Cagnola salgono al Sacro Monte di Varese per concludere in bellezza questa settimana dedicata a Santuari, Sacri Monti e salite dei Campioni.
Sono orgogliosa di esserci stata insieme a voi, Valeria.
FOTO tappa 1
FOTO tappa 2
FOTO tappa 3
FOTO tappa 4
FOTO tappa 5
FOTO tappa 6
FOTO tappa 7
GRAFICI